Ma anche...datore di lavoro: hai un preposto e non lo sai? Immaginate la scena. Il dipendente di un’impresa (è un ingegnere) sale sul tetto di una costruzione in assenza di protezioni e presidi anticaduta. Una lastra cede, l’ingegnere precipita e muore. A capo della squadra di operai di cui faceva parte l’ingegnere, vi è un altro dipendente, un perito industriale più anziano. Come andrà a finire? Quello che sto per dirti potrebbe non piacerti affatto. E ci sono due chiavi di lettura: una per i datori di lavoro, l’altra per i lavoratori. NOTA BENE: Che tu sia datore di lavoro o lavoratore, cerca di capire, senza pregiudizi, le motivazioni che sono alla base della conclusione del giudice (perché lì si è andati a finire...) Stiamo parlando di preposti, come il lavoratore più anziano (il caposquadra). Il preposto deve controllare la sicurezza degli altri lavoratori.Ma chi è il preposto? Il preposto è un lavoratore che, per esperienza o per competenza, nella prassi aziendale sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute dal datore di lavoro, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. Ti domanderai: “Per far valere la sua responsabilità legata al ruolo, deve essere formalmente nominato? E deve essere necessariamente formato?” Per quanto la risposta logica - ed anche il nostro consiglio – potrebbe essere SI’ per entrambe le domande, le cose non stanno così. Vediamo come è andata a finire per il lavoratore anziano (ovvero il preposto) di cui all’inizio. Dunque. Come puoi immaginare l’amministratore delegato dell’azienda è stato condannato. Ma anche il preposto. Quindi il preposto ha ricorso in Cassazione, adducendo le seguenti motivazioni: 1. Non ero stato formalmente designato 2. Non ero stato formato 3. Il lavoratore morto cadendo dal tetto era un ingegnere, quindi più competente di me da un punto di vista tecnico. Cosa ha risposto la Corte di Cassazione? TESTUALI PAROLE. Punto numero 1 “NEL MOMENTO IN CUI L’IMPUTATO, DI FATTO, ASSUNSE L’OBBLIGO DI ORGANIZZARE E DIRIGERE IL SOPRALLUOGO, PER CONTO DEL DATORE DI LAVORO, ASSUNSE ANCHE L’OBBLIGO DI GARANTIRE LA SICUREZZA DEI PARTECIPI” Punto numero 2 “L’OMISSIONE DI OGNI PUR MINIMA CAUTELA RENDE IRRILEVANTE IL FATTO CHE L’IMPUTATO NON AVESSE RICEVUTO ALCUNA SPECIFICA FORMAZIONE” (come dire: ci potevi arrivare da solo!) Punto numero 3 “Ove l’imputato non si fosse sentito preparato a svolgere tali funzioni, proprio perché non specificamente formato, non avrebbe dovuto assumerle”. COSA VOGLIAMO DIRE CON QUESTO… 1) La sicurezza è un gioco di squadra dove l’obiettivo non può e non deve essere difendersi di fronte al giudice, ma agire in prima persona affinché non si arrivi di fronte al giudice 2) Il ruolo dei preposti è fondamentale. Ed i preposti ci sono. Sempre, o quasi. Sono tutti quelli che esercitano un funzionale potere di iniziativa nei confronti di altri. E, almeno moralmente, questi soggetti possono aiutare i propri colleghi a non farsi male, ovviamente conformemente alla formazione ed alle conoscenze che hanno. E alcune misure di tutela, purtroppo, sono ovvie…

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