Il mercato del biologico è spesso diviso tra la ricerca della sostenibilità e la produttività. Da questa contrapposizione da superare si è partiti per il convegno organizzato da CCPB srl e il Consorzio il Biologico per SANA 2012. Lino Nori, presidente Consorzio il Biologico nella presentazione del convegno ha spiegato: "Produttività e sostenibilità sono termini che, quando affiancati, sono spesso intesi come contrari. La produttività è strettamente connessa al risultato di un processo produttivo. Nel metodo di produzione biologico però la produttività non va intesa solo ed esclusivamente come una quantità di prodotto". La sostenibilità ha continuato Nori "passa attraverso l'innovazione e sarà questa a determinare il successo e l'economicità del metodo di produzione biologico". Dopo queste parole introduttive un gruppo di operatori internazionali, ha analizzato panorama e offerto il suo punto di vista e la propria esperienza in modo che questa contrapposizione possa trovare un punto di equilibrio vantaggioso per tutti gli attori del settore. Roberto Della Casa dell'Università di Bologna, moderatore del convegno, ha voluto proporre una definizione di sostenibilità che oltre la dimensione ambientale e sociale si allarga anche a quella sociale, "queste tre dimensioni sono lo straordinario strumento di sviluppo del biologico". Gerald A.Herrmann di Organic Services ha incentrato il suo intervento sui modi, molto concreti, in cui la sostenibilità può essere una trappola per il mercato, perciò "l'agricoltura biologica deve evitare scappatoie, correggere i propri punti deboli che toccano la sua sostenibilità". Tobias Bandel di Soil and More ha proposto una relazione sul connubio tra agricoltura e clima portando come esempio alcune coltivazioni seguite in vari paesi del mondo. Luigi Cattivelli del Centro di Ricerca per la Genomica si è concentrato sull'importanza della biodiversità che può essere "una via attraverso cui la sostenibilità diventa produttiva". Sempre a proposito di soluzioni possibili Paolo Bàrberi dell'Istituto di Scienze della Vita, Scuola Superiore Sant'Anna, ha presentato l'approccio agroecologico che anche da una prospettiva socio-culturale sfida modelli dominanti in economia, ecologia e agricoltura. Enrico De Ruvo di Ismea ha descritto le tendenze di crescita del settore biologico e i profili dei consumatori, con dati riferiti alla situazione italiana confrontata con i maggiori paesi europei. Fabrizio Piva di CCPB ha illustrato la sostenibilità vista dagli organismi di certificazione, specificando come "la sostenibilità sociale del biologico deve essere un diritto, garantito da leggi nazionali e comunitarie". Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria all'Università di Bologna, ha tratto le conclusioni finali dell'incontro soffermandosi sulla necessità, non facile, di cambiare in senso sostenibile il sistema economico e produttivo della nostra società.

CCPB: "Il biologico tra produttività e sostenibilità" - Convegno SANA 2012

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